Gli apparati teatrali medicei nelle Scuderie del Buontalenti nel Parco di Pratolino

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Testi tratti da:
TEATRO E SPETTACOLO NELLA FIRENZE DEI MEDICI
MODELLI DEI LUOGHI TEATRALI
a cura di Elvira Garbero Zorzi e Mario Sperenzi
Ed. Leo S. Olschki – Firenze

Ambiente espositivo delle Scuderie



La Città Metropolitana di Firenze promuove un progetto espositivo nello scenario suggestivo delle Scuderie medicee nel Parco di Pratolino presentando al pubblico i Modelli che ricostruiscono, sulla base di antiche testimonianze, i “Luoghi Teatrali” che accolsero alcune tra le più celebri rappresentazioni teatrali fatte allestire dalla famiglia dei Medici tra la prima metà del Quattrocento e la prima metà del Seicento.
Il definirsi del luogo teatrale fu il tema delle antecedenti mostre, coordinate dal prof. Ludovico Zorzi, allora docente di Storia del Teatro presso la facoltà di Lettere dell’Università di Firenze, poi scomparso nel 1984.
Le mostre, allestite negli spazi monumentali di Palazzo Medici Riccardi rispettivamente nel 1975 “Il luogo teatrale a Firenze”, nel 1980 “La scena del Principe” che ebbe una particolare attenzione a livello europeo, con manifestazioni promosse dal Consiglio d’Europa tanto per la novità dal punto di vista dell’impostazione culturale, quanto per la bellezza e la ricchezza dei materiali presentati.
Nel 1992 l’evento curato dalla Prof.ssa Paola Ventrone, promosso dall’allora Provincia di Firenze nell’ambito delle celebrazioni nazionali per il V centenario della morte di Lorenzo de’ Medici, che sponsorizzò insieme all’Istituto Ludovico Zorzi per le arti dello spettacolo, la mostra «Le tems revient» – «’l tempo si rinuova» – Feste e spettacoli nella Firenze di Lorenzo il Magnifico, dove furono esposti i modelli di Santa Maria del Carmine e di San Felice in Piazza.
Infine nel 2001 “Teatro e Spettacolo nella Firenze dei Medici”, quest’ultima mostra fu curata da Elvira Garbero Zorzi e da Mario Sperenzi.
L’allestimento porta il visitatore all’interno di una “macchina scenica”: infatti i Medici consideravano lo spettacolo come un mezzo per suscitare la meraviglia e l’ammirazione degli ospiti stranieri che di volta in volta giungevano a Firenze in occasioni particolari.
Gli spazi non erano costruiti appositamente per le rappresentazioni, ma adattati ad essi per avvenimenti occasionali: dalla chiesa alla sala di palazzo, dal cortile all’anfiteatro di Boboli, ai primi teatri stabili.
Gli “ingegni” brunelleschiani, ovvero l’insieme di macchinari in movimento utilizzati per rendere in immagine visiva alcuni misteri religiosi, e i macchinari del Buontalenti, esprimono momenti significativi dello sviluppo dell’architettura teatrale verso la forma del teatro moderno. Fu raggiunto un alto livello tecnologico per dar luogo a quelli che oggi definiremmo “effetti speciali”.
La mostra si apre con la ricostruzione di tre importanti chiese fiorentine: San Felice in Piazza, la SS. Annunziata e Santa Maria del Carmine e prosegue con gli allestimenti che vennero di volta in volta realizzati nelle diverse dimore ufficiali della famiglia medicea: Palazzo Medici di Via Larga, Palazzo Vecchio e Palazzo Pitti nell’anfiteatro fatto costruire nel parco del palazzo, ovvero nel giardino di Boboli.
Tutti questi ambienti, compresi i primi edifici teatrali fiorentini, il Teatro Mediceo degli Uffizi e il Teatrino della Baldracca, sono stati ricostruiti sulla base delle testimonianze dell’epoca. Il merito dei progetti e del primo allestimento furono dell’arch. Cesare Lisi (Disegni conservati presso l’Archivio di Stato di Firenze) su ricostruzione storica del prof. Zorzi, che prevedeva una trilogia dedicata a Musica e Spettacolo nella Firenze Medicea.

Modelli degli apparati teatrali