Apparati teatrali medicei – Un Vomitorio dell’anfiteatro di Palazzo Pitti

Vomitorio dell'anfiteatro

Palazzo Pitti: cortile, salone, anfiteatro

Modello di un vomitorio dell’ Anfiteatro di Boboli in base ai rilievi eseguiti in loco.

Progetto di Ludovico Zorzi e Cesare Livi, rilievi e realizzazione di Cesare Lisi – 1975.

Dimensioni: lunghezza cm 60; larghezza cm 53; altezza cm 65.

Essenze di legni adoperati: acero, noce del Tanganica, Douglas del Canada, betulla, acero di Sicilia.

Scala 1:20

Il modello di vomitorio rappresenta quello al centro della gradinata di destra, se osserviamo l’Anfiteatro con le spalle rivolte a Palazzo Pitti. La porta di accesso è nel paramento murario e conduce a un vano rettangolare intonacato la cui parete opposta all’entrata ha un andamento semicircolare. Il primo tratto ha una copertura a volta ribassata, dopo il quale l’altezza raddoppia formando un doppio volume coperto da una volta a cupola emisferica. Nelle pareti laterali del secondo tratto si trovano due archi a tutto sesto attraverso i quali si accede ad altrettante rampe di scale coperte da una volta a botte.
Un’altra coppia di rampe di scale conduce al ballatoio, che poggia sulla volta ribassata del volume sottostante, sul quale ci sono due aperture: una rivolta all’interno, e l’altra, oggi murata, dava accesso alle gradinate a quota del primo gradino. Il pavimento del vano all’atto dei sopralluoghi era costituito da terriccio che nascondeva l’originario pavimento in pietra serena. L’agibilità dello spazio era consentita da alcuni scalini costruiti nello spessore delle murature esterne. Sulle lastre del pavimento, venuto alla luce dopo gli scavi, sono stati rilevati dei graffiti, eseguiti a punta di scalpello, il cui significato non è chiaro.
Il modello è stato realizzato ipotizzando di sezionare il vano principale con un piano verticale la cui traccia sul pavimento è perpendicolare alla porta d’accesso. Piani orizzontali a quote diverse sezionano, a eccezione delle rampe di scale, la parte a valle, rispetto all’asse della porta d’ingresso; con questa operazione si sono evidenziate tutte le variazioni altimetriche all’interno e sono state resi leggibili gli elementi funzionali dell’insieme. Nel modello è stata asportata la muratura che nella realtà chiude l’accesso dall’ultimo ballatoio alle gradinate. E’ stata inoltre ipotizzata una balaustra protettiva, oggi non più esistente, in corrispondenza dell’apertura che prospetta sul doppio volume dell’interno.