Linee di indirizzo per la presa in carico delle Donne e dei Minorenni Vittime di Violenza di Genere

il tavolo dei relatori nella sala Luca Giordano

il tavolo dei relatori nella sala Luca Giordano

Presentazione in Città Metropolitana di Firenze insieme a tutti i partner della Rete di Nicoletta

I dati del XV Rapporto sulla violenza di genere in Toscana 2023, presentato dall’Osservatorio sociale regionale il 23.11.2023, ci raccontano con forza la necessità di proseguire con sempre maggior impegno nel lavoro di contrasto ad ogni forma di violenza: in Toscana nel 2022 le donne che si sono rivolte a un CAV sono state 4.592, mentre a livello nazionale si contano 34.500 richieste arrivate ad uno dei 373 CAV distribuiti su tutto il territorio.
Ad Artemisia, CAV di riferimento per l’area metropolitana fiorentina, accreditato e iscritto nel Registro Regionale dei Centri Antiviolenza nel 2023 si sono rivolte 1.151 persone tra adulte/i e minorenni (+11,5% rispetto al 2022). Di queste richieste 898 sono donne che chiedono sostegno per la situazione di violenza in atto per sé e i propri figli/e quando presenti.
Nell’ottica di promuovere le reti locali, sviluppare sinergie tra Enti Istituzionali e il Centro Antiviolenza e aumentare la capacità di protezione delle donne e dei minorenni nasce nel 2018 il Programma Antiviolenza “La Rete di Nicoletta” finanziato della Regione Toscana – Direzione Istruzione, Formazione, Ricerca e Lavoro – Settore Politiche di genere. Il Programma ha preso avvio nell’area metropolitana fiorentina, il soggetto proponente è la SDS Firenze e vede come partner il Comune di Firenze, la SDS Mugello, la SDS Fiorentina Nord Ovest, la SDS Fiorentina Sud Est, la Città Metropolitana di Firenze e il Centro Antiviolenza Artemisia APS.
All’interno del programma sono state realizzate molte azioni in condivisione fra i partner proprio a sottolineare l’importanza di avere una comune visione d’intenti nel sostegno alle donne e ai minorenni vittime di violenza di genere.
A partire dalle riflessioni condivise sui punti di forza e sulle criticità emerse nei quattro anni di lavoro precedenti e dalla volontà di rafforzare il confronto per limitare i rischi di frammentazione e disomogeneità degli interventi che, spesso, costituiscono uno dei tanti ostacoli dei percorsi di fuoriuscita dalla violenza nell’annualità 2021 e 2022 sono state sviluppate Linee di indirizzo per la presa in carico delle donne e dei minorenni vittime di violenza di genere, a cura di tutti i partner istituzionali e del CAV. Nel confronto e nella stesura delle Linee di Indirizzo è stata coinvolta anche la rete aziendale del Codice Rosa con cui è iniziato un lavoro di confronto maggiormente strutturato.
L’obiettivo è quello di migliorare la qualità degli interventi, la coerenza delle risposte, la metodologia di lavoro; promuovendo una alta specializzazione delle competenze, una rete di professionisti in grado di ascoltare, interrogarsi, progettare e promuovere risposte congrue ed efficaci ai bisogni delle donne e dei minorenni vittime. Trasversale a tutto il processo è stato il riconoscimento della violenza e quindi la rilevazione e la protezione sul piano fisico, relazionale, emotivo e giudiziario delle donne e dei minorenni coinvolti.
Le Linee sono state realizzate con la collaborazione della D.ssa Marianna Giordano, attuale Presidente CISMAI, e successivamente sperimentate con la collaborazione dell’Istituto degli Innocenti che ha visto il coinvolgimento degli assistenti sociali di tutta l’area vasta, delle operatrici del centro antiviolenza, degli operatori del codice rosa ed anche delle donne protagoniste di storie di violenza. Seguendo i modelli internazionali di riferimento, le linee sono articolate secondo le FASI del processo di intervento che, a partire dalla rilevazione e valutazione della prima richiesta d’aiuto, alla valutazione del rischio di recidiva, alle modalità di presa in carico nei percorsi di interruzione della violenza arrivano alla cura e alla riparazione, fase cruciale e necessaria nell’elaborazione dei danni causati dalle violenze e nel contrasto alla trasmissione intergenerazionale.