La Metrocittà Firenze rinnova l’accordo con Re.a.dy

Consigliera della Metrocittà Angela Bagni

Consigliera della Metrocittà Angela Bagni (foto Antonello Serino - Met Ufficio Stampa)

Il Consiglio della Città Metropolitana di Firenze, su proposta della consigliera delegata alle Pari opportunità Angela Bagni, ha rinnovato l’adesione alla rete Re.a.dy. per rafforzare la collaborazione in Toscana tra la Città Metropolitana di Firenze e la Rete italiana delle Regioni, Province autonome ed enti locali impegnati nel prevenire, contrastare e superare le discriminazioni per l’orientamento sessuale e l’identità di genere. I consiglieri del Centrodestra per il cambiamento (FdI e Lega) hanno votato contro l’accordo.
Dario Nardella ha sottolineato di non capire “perché ci sia, da parte vostra, questo cambio di atteggiamento su un tema peraltro molto sentito: qui stiamo parlando di prevenire e contrastare fenomeni di omofobia e transfobia. Fenomeni gravi, che avvengono nel mondo della società civile e della scuola”.
“Abbiamo chiesto protocolli e approfondimenti – hanno detto i consiglieri del Centrodestra – perché un conto è parlare contro la discriminazione, altro è fare propaganda di altro genere. Vogliamo prima conoscere i protocolli”.
“Negli anni – ha replicato la consigliera delegata Angela Bagni – i progetti promossi dalla Città Metropolitana hanno permesso di realizzare azioni diversificate con campagne di informazione, sensibilizzazione, percorsi fomativi rivolti ad un pubblico differenziato come operatori sociali dei centri giovani, cooperative e associazioni, mondo del lavoro in generale, utenti delle biblioteche e studenti”.
Queste azioni “hanno consentito di lavorare sull’individuazione degli stereotipi di genere, sul valore delle emozioni e sulle personali forme di espressione, e contribuito a sensibilizzare i cittadini su queste tematiche prevenendo anche fenomeni di bullismo ed emarginazione.
Quest’anno cambieremo nuovamente destinatari, promuovendo sul territorio un progetto culturale utilizzando la forma dello spettacolo”.
Il voto contrario dei consiglieri di opposizione presenti in Consiglio “ci lascia rammaricati nel constatare che non vi sia unanimità su queste tematiche che invece necessitano sensibilità, attenzione e compattezza soprattutto da parte delle Istituzioni in un momento storico in cui gli episodi di discriminazione, di omofobia sono all’ordine del giorno delle cronache”.