Il Sindaco Nardella sull’audizione in Senato di Anci e Città Metropolitane

Sindaco Metropolitano Dario Nardella (foto Antonello Serino, Met Ufficio Stampa)

Sindaco Metropolitano Dario Nardella (foto Antonello Serino, Met Ufficio Stampa)

Netta contrarietà all’elezione diretta del Sindaco Metropolitano, che attualemente coincide con il Sindaco del capoluogo mentre il consiglio metropolitano, “cosa che permette efficacia dell’azione istituzionale, con un vero coordinamento del territorio metropolitano” e l’integrazione dei ruoli tra i due enti. Il ritorno al passato, con l’elezione diretta e la ricostituzione degli organismi politici, “costerebbe ai cittadini più di un miliardo di euro”. Il Sindaco della Città Metropolitana e del Comune di Firenze Dario Nardella ha partecipato lunedì 25 gennaio all’audizione avuta da Anci e dalle Città Metropolitane Italiane con la Commissione Affari Costituzionali del Senato, in ordine all’elezione diretta del Sindaco Metropolitano, alla riforma elettorale per i Comuni e al numero dei mandati dei sindaci.
Ci vogliono più funzioni per le Metrocittà e meno ceto politico. Espressa contrarietà anche all’abbassamento della soglia al 40 per cento nel primo turno dell’elezione dei sindaci perché disincentiva la partecipazione democratica: sarebbe una minoranza del corpo elettorale a decidere. Parere favorevole all’eliminazione dei due mandati per i Sindaci di tutti i Comuni. Devono essere i cittadini a decidere. Il limite dei due mandati, peraltro, è l’unico caso che esiste in Italia tra tutte le cariche politiche.

Su https://youtu.be/yB3oqb-8yvQ il servizio video di Nicola Giannattasio per Florence Tv utilizzabile dai media e dai canali sociali