Ernesto Piccolo e la Divina Commedia

E. Piccolo, Dante e il Battistero, 2019, 90x65, olio su tela.

E. Piccolo, Dante e il Battistero, 2019, 90x65, olio su tela.Un luogo prestigioso e ricco di spiritualità, la Certosa del Galluzzo, ospita la mostra di Ernesto Piccolo, organizzata dalla Comunità di San Leolino, prorogata fino al 31 marzo 2022

Sulla sommità del Monte Acuto, dedicata al martire San Lorenzo, la Certosa di Firenze, che risale alla prima metà del XIV secolo, è stata abbellita nei secoli da molti artisti. Il Pontormo vi si rifugiò per sfuggire alla peste del 1523 e durante questo soggiorno dipinse gli affreschi dedicati alla passione di Cristo. In occasione delle celebrazioni dantesche si è aperta nel 2021 la mostra di pittura di Ernesto Piccolo, pittore calabrese naturalizzato fiorentino, amico del poeta Mario Luzi, “…fresco smeraldo in l’ora che si fiacca. Suggestioni dalla Divina Commedia di Dante Alighieri”. Si possono ammirare una cinquantina di opere, tra tele dipinte e disegni preparatori, che si configurano come un omaggio pittorico al poeta esule.

Ernesto Piccolo, maestro del colore, fin dagli anni Sessanta ha tenuto le sue prime mostre personali a Roma e Firenze, la città in cui frequentava assiduamente il Gabinetto Vieusseux, dove entrò in contatto con le maggiori personalità dell’arte e della letteratura e dove nel 1975 fu realizzata la mostra “Suggestioni”, in cui esprimeva con il colore i sentimenti che emergevano nell’opera di Mario Luzi. Seguì un decennio di esposizioni romane e quella al Palazzo di Belle Arti di Cracovia. Fra le mostre principali si annovera anche quella tenutasi nel 2013 nel Palazzo Medici Riccardi, “La poetica del colore e della forma”. Attualmente il maestro è Accademico d’Onore dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze.

La sua visione delle cantiche della Commedia si esprime attraverso una tavolozza iridescente; Dante appare sullo sfondo di una sintesi di luoghi e ricordi ispiratori, a partire dalle inconfondibili geometrie del Battistero fiorentino, il “bel San Giovanni”. Nel mondo ultraterreno di forme certe e colori cangianti dipinge una florida umanità; la sua felicità inventiva si manifesta risalendo progressivamente dal tetro regno di Satana verso il verde monte del Purgatorio e i cieli splendenti del Paradiso, in un viaggio di speranza dalle tenebre alla luce.

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