Antisemitismo, negazionismo e antiziganismo. La Città Metropolitana di Firenze adotta le definizioni operative dell’Ihra (International Holocaust Remembrance Alliance)

IHRA

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E’ stata approvata dal Consiglio della Città Metropolitana di Firenze una mozione del consigliere Alessandro Scipioni (del gruppo Centrodestra per il cambiamento), con gli emendamenti proposti da Massimo Fratini (Pd), per adottare la definizione operativa di antisemitismo, negazionismo e di antiziganismo dell’Ihra (International Holocaust Remembrance Alliance).
Con la mozione si invita il Sindaco della Metrocittà a “sensibilizzare presso le varie amministrazioni comunali presenti sul territorio metropolitano, affinché introducano negli statuti delle istituzioni, del mondo dello sport, della scuola i principi richiamati nella mozione rivolti al contrasto delle forme di antisemitismo, antiziganismo odio e razzismo; a promuovere convegni, iniziative, eventi di divulgazione nelle scuole in cooperazione con i dirigenti scolastici e associazioni operanti nel settore al fine di prevenire la reviviscenza, di fenomeni di antisemitismo e discriminazione; ad utilizzare le definizioni di negazionismo, antisemitismo, e di antiziganismo elaborate dall’Ihra (International Holocaust Remembrance Alliance) quale segnale concreto di rifiuto e di condanna di qualunque atteggiamento e comportamento di stampo antisemita, razzista e antizigano”.

“Importantissimo segnale l’approvazione da parte del consiglio metropolitano di una nostra mozione, che aveva recepito varie integrazioni proposte dalla maggioranza, che ambiva ad ottenere il rifiuto e la condanna di qualunque atteggiamento e comportamento di stampo antisemita, negazionista e antizigano”:
lo dichiarano i consiglieri metropolitani del gruppo Centrodestra per il cambiamento, Alessandro Scipioni, Claudio Gemelli, Cecilia Cappelletti ed Alessandra Gallego.
“L’Unione delle Associazioni Italia-Israele ha richiesto più volte l’adozione delle definizioni ufficiali di antisemitismo, di negazionismo e di antiziganismo elaborate dall’Ihra. La Città Metropolitana di Firenze non poteva esimersi dall’appoggiarla in questa battaglia di civiltà. È un giorno importante per tutti noi. Dobbiamo soprattutto tramandare questa coscienza ai nostri figli”.

“Abbiamo fatto una revisione del testo originale della mozione – sottolinea il consigliere Massimo Fratini (Pd) – estendendo il concetto anche a fenomeni di antisemitismo e antiziganismo. La Metrocittà sarà capofila nella sensibilizzazione verso questi temi che sono oggetto di negazionismo, nelle varie amministrazioni comunali presenti sul territorio metropolitano, affinché i principi richiamati dalla mozione vengano introdotti negli statuti delle istituzioni, del mondo dello sport, della scuola” e si intervenga fattivamente “promuovendo convegni, iniziative, eventi di divulgazione
nelle scuole in cooperazione con i dirigenti scolastici e associazioni operanti nel settore al fine di prevenire la reviviscenza di fenomeni di antisemitismo e discriminazione e utilizzando le definizioni di negazionismo, antisemitismo, e di antiziganismo elaborate dall’Ihra come segnale concreto di rifiuto e di condanna di qualunque atteggiamento e comportamento di stampo antisemita, razzista e antizigano”.

Aderire oggi “alla definizione di antisemitismo dell’Ihra significa riconfermare il proprio fermo e deciso no all’antisemitismo e soprattutto alla sua forma più moderna rappresentata dall’antisionismo, che si esprime nell’odio contro lo Stato di Israele e del suo diritto ad esistere e difendersi”, sottolinea Scipioni.
Oggi la Città Metropolitana di Firenze, grazie ad un voto favorevole raggiunto con il consenso trasversale delle forze politiche , ed al recepimento integrale della definizione Ihra, con i suoi undici indicatori, “si è dotata del più attuale strumento nella lotta all’antisemitismo ed all’antisionismo, per un importante cambiamento culturale volto ad abbattere tutti gli stereotipi di delegittimazione, demonizzazione ed etichettamento nei confronti dello Stato e del popolo ebraico e che ancora oggi sopravvivono nella nostra società, come anche verso Rom e Sinti”.

Nel presentare la mozione, Scipioni ha sottolineato la memoria dei Sinti e dei Rom, e ricordato il beatro Zefirino Giménez Malla, protettore della Nazione Rom fucilato dai Repubblicani spagnoli semplicemente perché di fede cattolica.
Questa mozione, ha detto Scipioni, “rende onore all’Ente che lo propone ed è un atto che se recepito, come richiesto, negli Statuti dei Comuni sarà un momento importante di condivisione, di memoria e di istruzione delle future generazioni”.

Il Gruppo Territori Beni Comuni non ha partecipato alla votazione sulla mozione per l’approvazione della definizione di antisemitismo, presentata dal Centrodestra, ritenendola una tematica delicata sulla quale devono essere evitate strumentalizzazioni, nonché estranea alle competenze dell’ente.

“Il nostro più sentito ringraziamento per questo grande risultato va a tutto il Consiglio, al consigliere Alessandro Scipioni, quale proponente della mozione, ed al Sindaco Dario Nardella che ha voluto sostenere questa importante battaglia culturale”, dichiara il Presidente dell’Unione Associazioni Italia Israele Celeste Vichi.

Di seguito le definizioni adottate:

Negazionismo (Ottobre 2013). La negazione dell’Olocausto è un discorso e una propaganda che negano la realtà storica e la portata dello sterminio degli ebrei da parte dei nazisti e dei loro complici durante la seconda guerra mondiale, noto come Olocausto o Shoah. La negazione dell’Olocausto si riferisce specificamente a qualsiasi tentativo di affermare che l’Olocausto / Shoah non ha avuto luogo. La negazione dell’Olocausto può includere negare pubblicamente o mettere in dubbio l’uso dei principali meccanismi di distruzione (come camere a gas, sparatorie di massa, fame e tortura) o l’intenzionalità del genocidio del popolo ebraico.
La negazione dell’Olocausto nelle sue varie forme è un’espressione di antisemitismo. Il tentativo di negare il genocidio degli ebrei è uno sforzo per esonerare il nazionalsocialismo e l’antisemitismo dalla colpa o dalla responsabilità nel genocidio del popolo ebraico. Le forme di negazione dell’Olocausto includono anche incolpare gli ebrei di aver esagerato o di aver creato la Shoah per guadagni politici o finanziari, come se la Shoah stessa fosse il risultato di una cospirazione tramata dagli ebrei.
In questo, l’obiettivo è rendere gli ebrei colpevoli e l’antisemitismo ancora una volta legittimo. Gli obiettivi della negazione dell’Olocausto spesso sono la riabilitazione di un antisemitismo esplicito e la promozione di ideologie politiche e condizioni adatte all’avvento del tipo stesso di evento che nega.

Antisemitismo (maggio 2016). L’antisemitismo è una certa percezione degli ebrei che può essere espressa come odio nei loro confronti. Le manifestazioni retoriche e fisiche di antisemitismo sono dirette verso le persone ebree, o non ebree, e/o la loro proprietà, le istituzioni delle comunità ebraiche e i loro luoghi di culto.

Antiziganismo (ottobre 2020). L’antiziganismo / discriminazione anti-rom/sinti è una manifestazione di espressioni e atti individuali, nonché di politiche e pratiche istituzionali di emarginazione, esclusione, violenza fisica, svalutazione della cultura e degli stili di vita di Rom e Sinti e discorsi di odio diretti ai Sinti e ai Rom e ad altri individui e gruppi, stigmatizzati o perseguitati durante l’era nazista, e ancora oggi, stigmatizzati come “zingari”. Ciò porta al trattamento di Rom e Sinti come un presunto gruppo estraneo e li associa a una serie di stereotipi peggiorativi e immagini distorte che vanno a rappresentare una forma specifica di razzismo.