Cultura di genere e Bilancio di genere 2024-2027

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La Regione Toscana, grazie ai fondi Fse+ 2021-2027 erogati dall’Unione Europea, ha ammesso a finanziamento la seconda edizione di “Metro Gebu Dicu”, progetto triennale della Città Metropolitana di Firenze.
Il progetto – il suo nome per esteso è Città METROpolitana di Firenze GEnder BUdgeting e DIffusione della CUltura di Genere – è stato presentato il 17 Febbraio nel corso di una conferenza stampa in Palazzo Medici Riccardi a Firenze dall’assessora regionale all’Istruzione e alle pari opportunità Alessandra Nardini e dalla consigliera metropolitana con delega a Pari opportunità e accessibilità universale Michela Monaco, assieme alla direttrice e al coordinatore di Gebu-Dicu, Maria Paola Monaco, docente dell’Università degli Studi di Firenze e delegata della Rettrice all’inclusione e alla diversità, ed Enrico Marone, docente presso il medesimo ateneo e delegato della Rettrice al bilancio.

Grazie alla partecipazione al bando regionale lanciato nella scorsa primavera, la Città Metropolitana di Firenze ha ottenuto un contributo di circa 1 milione e 150mila euro che servirà a realizzare due tipi di azioni:

1) L’elaborazione di linee guida per la stesura dei bilanci di genere, l’analisi degli attuali bilanci di genere delle amministrazioni comunali già realizzati e il loro impatto sugli equilibri di genere e l’integrazione di questi strumenti con le pratiche di pianificazione e programmazione economico-finanziaria degli enti.
Le attività saranno sviluppate con la collaborazione dell’Osservatorio per i bilanci di genere dell’ateneo fiorentino e, come traguardo del terzo anno, includeranno anche un vero e proprio Piano strategico di genere della Città Metropolitana. Previste attività di restituzione, report, eventi di chiusura, campagne di comunicazione.

2) La realizzazione nelle scuole di attività di contrasto agli stereotipi di genere e di diffusione della cultura del rispetto rivolte ai bambini della scuola primaria e agli studenti delle scuole secondarie superiori di secondo grado, con la partecipazione attiva di insegnanti, formatrici e formatori.

a cura dell’Ufficio Politiche Sociali – Ultimo aggiornamento: 27-06-2025