Celebrato il 75° anniversario della deportazione degli antifascisti fiorentini

Celebrazione

Dieci anni del gemellaggio con la città di Mauthausen

Il 75° anniversario della deportazione degli antifascisti fiorentini è stato commemorato nella mattina di venerdì 8 marzo, in Piazza Santa Maria Novella, con una cerimonia di ricordo, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Ex Deportati, e un corteo verso il binario 6 della stazione di Santa Maria Novella, luogo da cui partirono i prigionieri, dove alle 11,30 è stata deposta una corona di alloro. Nell’occasione ricorreva anche il decimo anniversario del gemellaggio con la città di Mauthausen, il cui primo cittadino è intervenuto alla cerimonia. La Città Metropolitana di Firenze è stata rappresentata dalla consigliera Francesca Paolieri.

Primi di marzo 1944: a Firenze e in Toscana, come nel resto d’Italia, prende il via uno degli eventi più straordinari della Resistenza europea, lo sciopero generale proclamato in tutta l’Italia occupata dai nazifascisti. Un atto di resistenza civile, senza uso delle armi, che coinvolse numerose e importanti attività produttive ancora attive, nonostante la guerra e i bombardamenti.

A Firenze scioperarono gli operai e le operaie di molte fabbriche tra cui le Officine Galileo, il Pignone, la Richard-Ginori, la Manetti & Roberts, le sigaraie della Manifattura Tabacchi. Allo sciopero seguì una dura repressione con rastrellamenti che portarono all’arresto non solo di chi aveva scioperato, ma anche, in maniera indiscriminata, di altre persone arrestate per strada o prelevate in casa o in fabbrica.

Gli arrestati furono tradotti nell’edificio delle Scuole Leopoldine in piazza Santa Maria Novella e schedati dalle SS. L’8 marzo, in piazza, si radunarono i familiari dei fermati, in cerca di notizie. Il pomeriggio dello stesso giorno i rastrellati furono portati alla stazione di Santa Maria Novella, caricati su carri bestiame, sigillati e instradati verso la Germania. La loro destinazione fu Mauthausen, in Austria. Solo poche decine quelli che tornarono.